NUTRIRE LA FEDE – Liturgia domestica – MESE MARIANO

Suggerimenti per la lettura, riflessione e preghiera personale e famigliare – a cura dell’Equipe Parrocchiale

LA MADONNA NELLA NOSTRA CHIESA

La Madonna di S. Filippo Neri

“Vergine e Madre, Madre e Vergine. Vergine Maria, Madre di Dio pregate Gesù per me”.
Tra le tante giaculatorie, preghiere brevi e ardenti, che S. Filippo Neri amava, ed insegnava ai giovani, a ripetere durante il giorno per tenere viva la presenza di Dio e crescere nella confidenza in Lui, assimilando il mistero in esse racchiuso, quella sopracitata era la sua preferita perché nel recitarla si danno due grandi titoli a Maria e perché si nomina il frutto del suo seno amatissimo: Gesù.
A lui si attribuisce la pratica del mese di maggio e l’insegnamento di offrire quotidianamente alla Madonna degli omaggi floreali, a cantare lodi in suo onore e a compiere atti di mortificazione, cioè gesti di amore, che vennero considerati come fiori spirituali o “fioretti”.
La preghiera che S. Filippo suggeriva era semplice, piena di confidenza e affetto verso la Madonna: «Vergine Maria, Madre di Dio, prega Gesù per me»
Il monito “Figlioli miei, siate devoti di Maria: so quel che dico! Siate devoti di Maria!”. Quell'”Io so” racchiude una profonda convinzione ed una certezza dell’efficacia della devozione mariana per ottenere benefici spirituali e materiali nella vita quotidiana ordinaria e, se Dio vuole, negli eventi straordinari come da lui vissuti, apparizione della Madonna, miracoli di guarigioni, ecc…
“La santissima Vergine deve essere il nostro amore e la nostra consolazione.”
La sua grande devozione a Maria la innestò nella Congregazione, ai cui membri, quando volevano chiamarlo “fondatore” ricordava che “Da Maria siete nati: Ella è la vostra Istitutrice e Madre” e li invitava a porsi sotto la protezione di Maria, prendendola come Avvocata e Madre e, una volta ottenuto l’affidamento della chiesa di S. Maria in Vallicella, la più antica in Roma dedicata alla Natività di Maria, da Papa Gregorio XIII, nel 1575, la inserì nella costruzione della “Chiesa Nuova” con il dedicare a Lei gli altari di tutte le cappelle, che ne rievocano la vita attraverso le tappe più significative. Fu lui a voler la Vergine con il Bambino e circondata di raggi come simbolo della Congregazione, per indicare il ruolo centrale che ha in essa la Madre di Dio (cfr. A. Venturoli, S. Filippo Neri, Piemme, Roma 1988, p.117).
Emblema dei filippini è infatti l’immagine miracolosa, la cosiddetta Madonna Vallicelliana, a cui è dedicata la Chiesa Nuova a Roma. Si tratta di un affresco trecentesco, in origine collocato all’esterno di una “casa della stufa”, o bagno pubblico, in una strada di Parione denominata “di Pozzo Bianco” e poi conservata nell’antica chiesa, Si racconta che nel 1535 l’immagine, essendo stata colpita con un sasso, avesse sanguinato, divenendo così oggetto di culto.
Il frammento originario rappresentava una Madonna Odeghetria (con il Bambino Gesù innanzi) fra due angeli adoranti, trasformata poi nell’immagine di una Immacolata Concezione il cui dogma in quegli anni era al centro di un serrato dibattito fra cattolici e protestanti. La Madonna è raffigurata con in braccio il Bambino benedicente, su una mezza luna e inserita in un ovale-sole: Maria rappresenta la Chiesa, la madre-luna e Gesù la Rivelazione, il figlio-sole. Il sovrastante motto latino “SIGNUM MAGNUM” è stato interpretato come l’appellativo più pertinente da conferire alla Madonna.
Tale modello d’immagine la ritroviamo nel quadro posto nella sacrestia della nostra chiesa …. “Vergine e Madre, Madre e Vergine. Vergine Maria, Madre di Dio pregate Gesù per me”.
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VI DOMENICA DI PASQUA (Anno C)

ANTIFONA (Cf Is 48,20 )
Con voce di giubilo date il grande annunzio,
fatelo giungere ai confini del mondo: il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia.

LETTURE: At 15, 1-2. 22-29; Sal 66; Ap 21, 10-14. 22-23; Gv 14, 23-29
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

Il Vangelo di questa VI domenica di Pasqua ci presenta un brano del discorso che Gesù ha rivolto agli Apostoli nell’Ultima Cena (cfr Gv 14,23-29). Egli parla dell’opera dello Spirito Santo e fa una promessa: «Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (v. 26). Mentre si avvicina il momento della croce, Gesù rassicura gli Apostoli che non rimarranno soli: con loro ci sarà sempre lo Spirito Santo, il Paraclito, che li sosterrà nella missione di portare il Vangelo in tutto il mondo. Nella lingua originale greca, il termine “Paraclito” sta a significare colui che si pone accanto …
In che cosa consiste la missione dello Spirito Santo che Gesù promette in dono? … Il compito dello Spirito Santo è quello di far ricordare, cioè far comprendere in pienezza e indurre ad attuare concretamente gli insegnamenti di Gesù. E proprio questa è anche la missione della Chiesa, che la realizza attraverso un preciso stile di vita, caratterizzato da alcune esigenze: la fede nel Signore e l’osservanza della sua Parola; la docilità all’azione dello Spirito, … con un atteggiamento di apertura e di incontro con l’altro.
Per realizzare tutto ciò la Chiesa non può rimanere statica, ma, con la partecipazione attiva di ciascun battezzato, è chiamata ad agire come una comunità in cammino …. Maria, che in questo mese di maggio veneriamo e preghiamo con devozione speciale come nostra madre celeste, protegga sempre la Chiesa e l’intera umanità. Lei che, con fede umile e coraggiosa, ha cooperato pienamente con lo Spirito Santo per l’Incarnazione del Figlio di Dio, aiuti anche noi a lasciarci istruire e guidare dal Paraclito, perché possiamo accogliere la Parola di Dio e testimoniarla con la nostra vita.

(Papa Francesco, REGINA CAELI, VI Domenica di Pasqua, 26.5.2019)
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per chi vuole approfondire può cercare su internet il libro: Filippo Neri -il santo della gioia del venerabile padre Raimondo Calcagno, scaricare dal sito www.vatican.va il testo integrale del Regina Coeli e i punti 721-729 del Catechismo Chiesa Cattolica.

22 maggio 2022, annabellanecchi