Progetto missione Gisagara

Le origini del gemellaggio

Sono passati molti anni dall’inizio di questa storia, tanto che nel frattempo è passata una generazione: molti di coloro che hanno iniziato il percorso non ci sono più, perché sono tornati alla casacimitero del Padre o perché si sono trasferiti, portati altrove dalle vicende della vita. Vale la pena, quindi, di riprendere il filo dall’inizio, brevemente, per poi andare avanti insieme.

Giovanni Bosco (Jean Bosco, secondo l’usanza rwandese di assegnare al bambino il nome cristiano indicando il santo anche con il cognome) Yirirwahandi alla fine degli anni ’80 è vissuto nella nostra parrocchia per diversi anni, nel corso dei suoi studi universitari, esercitando la sua opera pastorale tra la gente, visitando i malati e gli anziani, celebrando l’Eucaristia e il sacramento della Penitenza. Qpadre_giovanni_bosco - Copiauando è tornato nel suo paese, è stato seguito con affetto dalla nostra parrocchia, anche per iniziativa di Padre Alfredo Melani che, il 14 febbraio 1989 dava vita al gruppo “Amici del Rwanda”. Nell’agosto del 1989 veniva celebrata contemporaneamente a Roma e a Gisagara una messa per iniziare un cammino insieme, un gemellaggio. Come parroco di Gisagara, P. Giovanni Bosco ha utilizzato con sapienza le risorse che le sue “pecorelle”della Garbatella gli affidavano: furono costruiti diversi ambienti per ospitare i giovani che studiavano (il Collegio S. Juvenal poteva accogliere 250 studenti) e le varie attività sociali della parrocchia africana. In seguito, il vescovo spostò P. Giovanni Bosco in un’altra parrocchia, ma il gemellaggio rimase radicato nel luogo d’origine.

  santa_messa - CopiaNella primavera del 1994 la situazione in Rwanda precipitò, dai contrasti più o meno sopiti si arrivò alla guerriglia e agli attacchi a famiglie e a singole persone, villaggio per villaggio, casa per casa. P. Giovanni Bosco con altri sacerdoti era ospitato nell’orfanotrofio di Nyanza. A chi lo contattò telefonicamente chiese preghiere, perché stavano vivendo come nei giorni dell’Apocalisse. Un giorno i guerriglieri, alle porte dell’orfanotrofio, pretesero che i sacerdoti rwandesi si consegnassero, altrimenti i bambini ospitati nella struttura ne avrebbero pagato le conseguenze. A quel punto, i quattro sacerdoti uscirono spontaneamente e furono uccisi a colpi di machete, il 4 maggio del 1994.

La guerra lasciò macerie materiali e morali, che ancora hanno spazio nella vita del paese africano. Passati i momenti in cui era impossibile tenere i contatti, l’impegno per la ricostruzione di quanto era andato distrutto e perso con la guerra fu rinnovato. In particolare, si rafforzò il legame con due villaggi particolarmente devastati, in cui la maggioranza degli uomini era stata uccisa ed erano rimasti molti bambini orfani assistiti dalle donne sopravvissute: Mukande e Cyamukuza, i “villaggi delle vedove”. Le persone di riferimento a Roma che a Gisagara negli anni sono cambiate, il gemellaggio resta, alcune opere intraprese sono state completate, ma molto resta ancora da fare.

Il gemellaggio

Cette grande communauté des chrétiens de Gisagara est tellement fière du jumelage qui les unissent à leurs frères et sœurs dans le Christ de la Paroisse Sao Pilipo Neri, une fraternité qui date de longtemps et qui a tant contribué à l’ amélioration de la vie des chrétiens de Gisagara tant spirituel que matériel.

Chers frère et sœurs, votre soutien est d’une valeur inestimable dans la pastorale d’unité et réconciliation, dans l’encadrement des enfants et des jeunes ainsi que le soutien de nos pauvres en termes du petit bétail, l’assurance maladie et la scolarisation des élèves issues des familles pauvres.

Les photos suivantes en témoignent :

 Generazione Baronio Onlus  foto-6  foto-8
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