NUTRIRE LA FEDE Liturgia domestica Suggerimenti per lettura, riflessione e preghiera personale e famigliare – 13 novembre 2022

13 novembre 2022

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (anno C)

ANTIFONA

Dice il Signore: «Io ho progetti di pace e non di sventura.
Voi m’invocherete e io vi esaudirò:
vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho dispersi». (Ger 29,11.12.14)

LETTURE: Ml 3, 19-20; Sal 97; 2Ts 3, 7-12; Lc 21, 5-19

Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.

“L’odierno brano evangelico (Lc 21,5-19) contiene la prima parte del discorso di Gesù sugli ultimi tempi, …
Gesù lo pronuncia mentre si trova di fronte al tempio di Gerusalemme, e prende spunto dalle espressioni di ammirazione della gente per la bellezza del santuario e delle sue decorazioni (cfr v. 5). Allora Gesù dice: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta» (v. 6). … Lui però non vuole offendere il tempio, ma far capire, a loro e anche a noi oggi, che le costruzioni umane, anche le più sacre, sono passeggere e non bisogna riporre in esse la nostra sicurezza.
Quante presunte certezze nella nostra vita pensavamo fossero definitive e poi si sono rivelate effimere! D’altra parte, quanti problemi ci sembravano senza uscita e poi sono stati superati!
Gesù sa che c’è sempre chi specula sul bisogno umano di sicurezze. Perciò dice: «Badate di non lasciarvi ingannare» (v. 8), e mette in guardia dai tanti falsi messia che si sarebbero presentati (v. 9).
Anche oggi ce ne sono! E aggiunge di non farsi terrorizzare e disorientare da guerre, rivoluzioni e calamità, perché anch’esse fanno parte della realtà di questo mondo (cfr vv. 10-11).
La storia della Chiesa è ricca di esempi di persone che hanno sostenuto tribolazioni e sofferenze terribili con serenità, perché avevano la consapevolezza di essere saldamente nelle mani di Dio. Egli è un Padre fedele, è un Padre premuroso, che non abbandona i suoi figli. Dio non ci abbandona mai! Questa certezza dobbiamo averla nel cuore: Dio non ci abbandona mai!
Rimanere saldi nel Signore, in questa certezza che Egli non ci abbandona, camminare nella speranza, lavorare per costruire un mondo migliore, nonostante le difficoltà e gli avvenimenti tristi che segnano l’esistenza personale e collettiva, è ciò che veramente conta; è quanto la comunità cristiana è chiamata a fare per andare incontro al “giorno del Signore”.
Gesù nel Vangelo ci esorta a tenere ben salda nella mente e nel cuore la certezza che Dio conduce la nostra storia e conosce il fine ultimo delle cose e degli eventi. Sotto lo sguardo misericordioso del Signore si dipana la storia nel suo fluire incerto e nel suo intreccio di bene e di male. Ma tutto quello che succede è conservato in Lui; la nostra vita non si può perdere perché è nelle sue mani.
Preghiamo la Vergine Maria, perché ci aiuti, attraverso le vicende liete e tristi di questo mondo, a mantenere salda la speranza dell’eternità e del Regno di Dio. …” (Papa Francesco, ANGELUS Piazza San Pietro Domenica, 13 novembre 2016)

PROFESSIONE DI FEDE

CREDO LA VITA ETERNA
nn. 1817 – 1821 CCC (CATECHISMO CHIESA CATTOLICA)

1820 La speranza cristiana si sviluppa, fin dagli inizi della predicazione di Gesù, nell’annuncio delle beatitudini. Le beatitudini elevano la nostra speranza verso il cielo come verso la nuova Terra promessa; ne tracciano il cammino attraverso le prove che attendono i discepoli di Gesù. Ma per i meriti di Gesù Cristo e della sua passione, Dio ci custodisce nella speranza che «non delude» (Rm 5,5). La speranza è l’«àncora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra […]» là «dove Gesù è entrato per noi come precursore» (Eb 6,19-20). È altresì un’arma che ci protegge nel combattimento della salvezza: «Dobbiamo essere […] rivestiti con la corazza della fede e della carità, avendo come elmo la speranza della salvezza» (1Ts 5,8). Essa ci procura la gioia anche nella prova: «Lieti nella speranza, forti nella tribolazione» (Rm 12,12). Si esprime e si alimenta nella preghiera, in modo particolarissimo nella preghiera del Signore, sintesi di tutto ciò che la speranza ci fa desiderare.

Preghiera dopo la comunione

O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento, ascolta la nostra umile preghiera: il memoriale, che Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare, ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore.

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Per chi vuole approfondire può cercare e scaricare sul sito www.vatican.va il testo integrale dell’Angelus, i punti del Catechismo della Chiesa Cattolica citati e il Messaggio di Papa

14 novembre 2022, annabellanecchi